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Canto di marzo- Giosuè Carducci
Quale una incinta, su cui scende languida
languida l'ombra del sopore e l'occupa,
disciolta giace e palpita su 'l talamo,
sospiri al labbro e rotti accenti vengono
e súbiti rossor la faccia corrono,
tale è la terra: l'ombra de le nuvole
passa a sprazzi su 'l verde tra il sol pallido:
umido vento scuote i pèschi e i mandorli
bianco e rosso fioriti, ed i fior cadono:
spira da i pori de la glebe un cantico.
- O salïenti da' marini pascoli
vacche del cielo, grigie e bianche nuvole,
versate il latte da le mamme tumide
al piano e al colle che sorride e verzica,
a la selva che mette i primi palpiti -.
CosÃ_ cantano i fior che si risvegliano:
cosÃ_ cantano i germi che si movono
e le radici che bramose stendonsi:
cosÃ_ da l'ossa dei sepolti cantano
i germi de la vita e de gli spiriti.
Ecco l'acqua che scroscia e il tuon che brontola:
porge il capo il vitel da la stalla umida,
la gallina scotendo l'ali strepita,
profondo nel verzier sospira il cúculo
ed i bambini sopra l'aia saltano.
Chinatevi al lavoro, o validi omeri;
schiudetevi a gli amori, o cuori giovani;
impennatevi a i sogni, ali de l'anime;
irrompete a la guerra, o desii torbidi:
ciò che fu torna e tornerÃ_ ne i secoli.
Bimba
Quella notte avvolta in quella nuvola calda
una pallida luce nei tuoi occhi sussurrava mille parole.
Ti guardavo, ascoltavo il tuo respiro,
sentivo i tuoi pensieri scivolare nel regno delle ombre.
Avrei voluto seguirti anche li,
per proteggerti anche nel sonno,
tenerti per mano, stringerti,
ascoltando battere il tuo cuore.
Ma ero li a guardare il tuo viso.
Angelo che socchiudi gli occhi,
nell'ultimo istante porta nei tuoi sogni
il mio ultimo sorriso per te.
Il tuo viso ora si distende dolce
come non mai la tua mano
scivola dal ventre nell'ultima carezza alla tua prossima gioia,
io immagino il suo volto,
i suoi occhi il suo sorriso in lei
rivedo te e in voi la mia vita.
La mia mano scivola leggera nell'ultima carezza,
un sussurrato ti amo
e vicini attenderemo la nuova alba mentre sul soffitto
anche stanotte brilleranno mille stelle.
Matteo Maria Boiardo
Il canto de li augei de fronda in fronda
e lo odorato vento per li fiori
e lo ischiarir de ' lucidi liquori,
che rendon nostra vista più ioconda,
sonperchè la Natura e il Ciel seconda
costei, che vuol che 'l mondo se inamori ;
così di dolci voci e dolci odori
l ' aria, la terra è giÃ_ ripiena e l 'onda .
Dovunque e ' passi move on gira il viso ,
fiamegia uno spirto si vivo d ' amore
che avanti a la stagione il caldo mena .
Al suo dolce guardare , al dolce riso
l ' erba vien verde e colorito il fiore ,
e il mar se aqueta e il ciel se raserena
Francesco de Lemene
Son troppo sazia ,
non ne vo ' più :
cantar sempre d 'amore ,
nè mai cangiar tenore ,
è una cosa che sazia ,
è una gran servitù
Son troppo sazia ,
non ne vo ' più .
Non si parli d'amore : sen vada in bando :
cantiam d 'altro , mio cor : cantiam d ' Orlando .
Era Orlando innamorato ,
forsennato ,
per Angelica la bella .
O pazzerella :
ecco che amor torna in isteccato .
Tosto volgiamo i carmi
dove si tratta sol di guerre e d 'armi .
Troiani , a battaglia :
giÃ_ de le spade ostili appare il lampo :
tutta l 'Europa è in campo ;
omai non può tardar che non v ' assaglia :
Troiani , a battaglia .
GiÃ_ sentite la tromba ,
come rimbomba ;
quanto cada la spada ,
sentirete come taglia :
Troiani , a battaglia
correte a difendere
la famosa rapina
di beltÃ_ peregrina ,
di quella gran beltÃ_ ch ' amor rapì .
Sia maledetto amor : eccolo qui .
Che gran disgrazia
sempre amor per tutto fu .
Son troppo sazia ,
non ne vo ' più .
Ma , lassa , che farò perchè da me
amor rivolga il piè ?
Mai dal cor non si divide ,
nel pensier sempre soggiorna :
s 'io ' l minaccio , ed ei si ride ;
s 'io ' l discaccio , ed ei ritorna .
Mio cor , che puoi far tu ,
che far poss ' io , per non parlarne più ?
Ah , che un 'alma innamorata ,
o felice sventurata ,
abbia pure o guerra o pace ,
sol non parla d' amore allor che tace.
Novalis
..............
Come grama e puerile
mi si rivela la luce
coi suoi corpi vescicolari ,
come beato e gaudioso
il dipartire del giorno
Dunque solo perchè
ti seduce la notte i fedeli
tu sparpagli
nelle immensitÃ_ dello spazio
lucidi globi
che annunziano la tua onnipotenza
e il tuo ritorno
nell ' ora della lontananza .
Più divine degli astri abbaglianti
sospesi nei loro spazi
si palesano le infinite pupille
che in noi schiude
la notte .
Più oltre esse vedono
che non le stelle più pallide
in quelle innumerevoli schiere :
senza bisogno di luce
vedono traverso agli abissi
d ' un ' anima amante
riempirsi d ' inesprimibile gaudio
uno spazio più eccelso .
Gloria alla regina del mondo
sublime rivelatrice
d ' un sacro universo
e custode
del beato amore !
Tu sopraggiungi diletta -
la notte è qui .
In estasi cade l ' anima .
La giornata terrestre è compita :
ancora una volta sei mia .
Negli occhi profondi e cupi ti guardo
e non vedo che amore e beatitudine .
Noi anneghiamo sull'ara della notte ,
giaciglio mollissimo .
L 'involucro cade
ed accesa dal caldo amplesso
sboccia la fiamma perfetta
del soave olocausto .
Camillo Sbarbaro
Ora che sei venuta ,
che con passo di danza sei entrata
nella mia vita
quasi folata in una stanza chiusa -
a festeggiarti , bene tanto atteso ,
le parole mi mancano e la voce
e tacerti vicino giÃ_ mi basta .
Il pigolìo così che assorda il bosco
al nascere dell 'alba , ammutolisce ,
quando sull 'orizzonte balza il sole .
Ma te la mia inquietudine cercava
quando ragazzo
nella notte d ' estate mi facevo
alla finestra come soffocato :
che non sapevo , m ' affannava il cuore .
E tutte tue son le parole
che , come l 'acqua all ' orlo che trabocca ,
alla bocca venivano da sole ,
l 'ore deserte , quando s' avanzavan
puerilmente le mie labbra d 'uomo
da sè , per desiderio di baciare........
Goethe
Cupido, monello testardo!
Cupido, monello testardo!
M'hai chiesto un riparo per poche ore,
e quanti giorni e notti sei rimasto!
Adesso il padrone in casa mia sei tu!
Sono scacciato dal mio ampio letto;
sto per terra, e di notte mi tormento;
il tuo capriccio attizza fiamma su fiamma nel fuoco,
brucia le scorte d'inverno
e arde me misero.
Hai spostato e scompigliato gli oggetti miei,
io cerco, e sono come cieco e smarrito.
Strepiti senza ritegno, e io temo che l'animula
fugga via per sfuggire te, e abbandoni questa capanna.
NAZIM HIKMET
Ti amo come
"Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi
pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me
quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo."
Tra la folla e la pioggia......ti vedo
tra la folla che urla ..........ti sento
tra la gente che non sogna .....tu brilli
tra i silenzi della notte..............tu parli
tra la gente e la piogigia..........ti bacio
tra la folla che urla..........ti desidero
tra la gente che non sogna.........ti aspetto
tra i silenzi della notte............Ti amo!
Amo in te
-Nazim Hikmet
Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.
poesie d'amore eterneo
«Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,
umile ed alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo Fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridïana face
di caritate; e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignitÃ_ non pur soccorre
a chi dimanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate.
(…)».
Dante Alighieri, La Divina Commedia, «Paradiso», Canto XXXIII, 1 - 21.
PARLO..
Parlo con la
tua ombra,
porto a spasso
le tue orme,
colleziono
i tuoi sorrisi,
tingo i fiori
del profumo
della tua pelle.
Bagno le radici
del tuo amore,
per vederlo crescere
ogni giorno.
Voglio te,
il tuo spirito,
il mondo
che ti circonda.
Solo nella folla
Un mare di occhi
mi guardano,
scarpe multicolori
si muovono
in ogni direzione.
Profumo di campo,
odore di fritto e ciambelle,
mi passano accanto.
Un profumo di naftalina,
mi taglia la strada.
Un bastone bianco,
troppo vicino,
mi schiaccia un dito.
Pardon...
Dodici rose rosse,
guidate a vista,
da due occhi verdi,
mi sfiorano il petto.
Ragazzi un pò meno educati,
mi spingono in questo
marciapiede di vita,
facendomi oscillare.
Lampeggia una luce rossa,
s'accende una verde.
Una nuova marea,
entra nel flusso.
Spintoni strette,
carezze di passeggiate.
Poi nuovi fiori,
nuovi odori di pesce fritto,
torta di mele.
Nuove vetrine,
dietro un muro umano.
Una nuova via,
un nuovo orizzonte.
Un pensiero mi prende,
mi possiede: mi sento solo!
Si. Sono sempre solo,
quando tu non ci sei
"E lucevan le stelle" - Tosca
E lucevan le stelle ed olezzava
la terra, stridea l'uscio
dell'orto, e un passo sfiorava la rena...
Entrava ella, fragrante,
mi cadea fra le braccia...
Oh, dolci baci, o languide carezze,
mentr'io fremente
le belle forme disciogliea dai veli!
Svani per sempre il sogno mio d'amore...
L'ora e fuggita...
E muoio dispertao!
E non ho amato mai tanto la vita
A volte il mio cuore
ragiona in modo strano
e la mia mente
si sforza per capirlo....
ma poi mi chiedo...
come può se anch'essa ragiona con il cuore?
O ke bela poesie, grazio , molto grazio
Per il tuo amore io sono tuto hazër me bo i duel me i asllon t'eger, me e kap per la qafa e me e perplas si qen per la terra.
Ah, mio kuore, se m'u kon kput komçat e xhymlekut e non c'e njeri me m'i njit. La mia shpina e tuto zhul e non c'e njeri me ma fërku.
Ah, mio tempo iku, e non poso me m'su
Hahahahahah Indrito sa me ka perlqy kjo poezia jote????????
Kam qesh me lot per zotin
urime djem ene vajza per poezit tuaja ishin vertet te bukura.
Don Backy
Sognando (1978)
Me ne sto lì seduto e assente, con un cappello sulla fronte
e cose strane che mi passan per la mente
avrei una voglia di gridare, ma non capisco a quale scopo
poi d'improvviso piango un poco e rido quasi fosse un gioco
Se sento voci, non rispondo /
Io vivo in uno strano mondo
Dove ci son pochi problemi /
Dove la gente non ha schemi
Non ho futuro, né presente, e vivo adesso eternamente
il mio passato é ormai per me, distante
ma ho tutto quello che mi serve, nemmeno il mare nel suo scrigno
ha quelle cose che io sogno, e non capisco perché piango
Non so che cosa sia l'amore /
E non conosco il batticuore
per me la donna rappresenta / Chi mi accudisce e mi sostenta
Ma ogni tanto sento che, gli artigli neri della notte
mi fanno fare azioni, non esatte
d'un tratto sento quella voce, e qui incomincia la mia croce
vorrei scordare e ricordare, la mente mia sta per scoppiare
E spacco tutto quel che trovo
Ed a finirla poi ci provo
Tanto per me non c'è speranza
Di uscire mai da questa stanza
Sopra un lettino cigolante, in questo posto allucinante
io cerco spesso di volare, nel cielo
non so che male posso fare, se cerco solo di volare
io non capisco i miei guardiani, perché mi legano le mani
E a tutti i costi voglion che
Indossi un camice per me
Le braccia indietro forte spingo
E a questo punto sempre piango
Mio Dio che grande confusione, e che magnifica visione
un'ombra chiara mi attraversa, la mente
le mani forte adesso mordo e per un attimo ricordo
che un tempo forse non lontano, qualcuno mi diceva: 't'amo'
In un addio svanì la voce
Scese nell'animo una pace
Ed è così che da quel dì
Io son seduto e fermo qui
Don Backy
L' ImmensitÃ_
Io son sicuro che, per ogni goccia
per ogni goccia che cadrÃ_, un nuovo fiore nascerÃ_
e su quel fiore una farfalla volerÃ_
Io son sicuro che, in questa grande immensitÃ_
qualcuno pensa un poco a me
non mi scorderÃ_
Sì, io lo so
tutta la vita sempre solo non sarò
un giorno troverò
un po' d'amore anche per me
per me che sono nullitÃ_
nell'immensitÃ_
.....................
Sì, io lo so
tutta la vita sempre solo non sarò
e un giorno io saprò
d'essere un piccolo pensiero
nella più grande immensitÃ_
SOLITUDINE
Di notte spesso mi sveglio
e mi metto a pensare
alle cose piu strane
che si possono imaginare.
Poi mi alzo e coi piedi nudi
mi siedo sulla finestra aperta
guardo il cielo ad occhi socchiusi
e penso a quella vita eterna.
Vorrei che tu amore mio
fossi accanto a me seduta
a vedere cio che vedo io
e non pensare d'esser perduta.
E sentire un solo battito
e vivere d'un solo respiro
guardare con gli stessi occhi
tra le stelle fare lo stesso giro.
E poi,e poi non scendere mai
dal imaginario cavallo bianco
a galoppare sulla lattea via
senza mai sentirsi stanco.
E continuare senza fiato
fino alla fine della vita stessa
e con lo spirito intatto
volar per sempre in quella distesa.
Ma ecco, che un raggio timido
mi accarezza dolcemente il viso
ed io pian-piano sorrido
e cerco invano il tuo sorriso.
Mi trovo sulla finestra ancora
e sono un altra volta solo
sento un brivido che mi sfiora
e mi riporta nel nostro mondo.
Dora vete......
Vieni, tu che sei mia
nella mia notte.
Crea, tu che sei mia
La mia notte:
quieta questa quiete.
Calma questa calma. Annega
Questa morte. Allarga
Questa stanza. Abbatti questo muro.
Alza questo cielo. Dona pace
A queste ombre. Falcia
Questa pioggia. Rendi musica
Queste lacrime. Fai fiorire
Queste mani.
Seppellisci queste parole. Guarisci
Questi occhi.
Diventa la mia notte.
Sii
La mia notte.
Josip Pupacic
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