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Dido°
sempre triste

Regjistruar: 10/04/2003
Vendbanimi: Aty ku kam humbur endrrat
Mesazhe: 55

Te dashurosh me vargjet e Nerudes

Ne moshen 11 vjecare kam lexuar poezine e pare te Nerudes. Atehere me dukej pak e cuditshme kur degjoja motren time qe fliste per Neruden me aq zjarr "me i madhi poet dashurie" etj etj por pak me vone ka kerkuar e kerkuar ne biblioteken kombetare ne Tirane te gjithe librat e Nerudes. Po ju postoj disa nga poezite, jane ne italisht por me shprese se dikush qe ka me teper kohe se mua do ulet e ti perktheje, per tiu dhene sado pak dashuri nepermjet vargjeve te tij




Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.

Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.

Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo della mia donna, resterņ nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.


V

Perchč tu possa ascoltarmi
le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.

Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.

E le vedo ormai lontane le mie parole.
Pił che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.

Cosģ si aggrappano alle pareti umide.
E' tua la colpa di questo gioco cruento.

Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.

Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
e pił di te sono abituate alla mia tristezza.

Ora voglio che dicano ciņ che io voglio dirti
perchč tu le ascolti come voglio essere ascoltato.

Il vento dell'angoscia puņ ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.

Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.

E io le intreccio tutte in una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.


VIII

Ape bianca, ebbra di miele, ronzi nella mia anima
e ti torci in lente spirali di fumo.

Sono il disperato, la parola senza eco,
quello che ha perduto tutto, quello che tutto aveva.

Mio ultimo ormeggio, in te cigola la mia ultima ansia.
Nella mia terra deserta sei l'ultima rosa.

Ah silenziosa!

Chiudi i tuoi occhi profondi. Lģ aleggia la notte.
Ah denuda il tuo corpo di statua timorosa.

Hai occhi profondi dove batte le ali la notte.
Fresche braccia di fiore e grembo di rosa.

I tuoi seni sembrano conchiglie bianche.
Si č addormentata sul tuo ventre una farfalla d'ombra.

Ah silenziosa!

Ecco qui la solitudine del luogo ove non sei.
Piove. Il vento del mare caccia gabbiani erranti.

L'acqua cammina scalza per le strade bagnate.
Da quell'albero si lamentano, come malati, le foglie.

Ape bianca, assente, ancora ronzi nella mia anima.
Rivivi nel tempo, snella e silenziosa.

Ah silenziosa!


X

Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.

Ho visto dalla mia finestra
la festa del tramonto sui monti lontani.

A volte, come una moneta
mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.

Io ti ricordavo con l'anima oppressa
da quella tristezza che tu mi conosci.

Dove eri allora?
Tra quali genti?
Dicendo quali parole?
Perchč mi investirą tutto l'amore di colpo
quando mi sento triste e ti sento lontana?

E' caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo
e come cane ferito il mantello mi si č accucciato tra i piedi.

Sempre, sempre ti allontani la sera
e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue.


XII

Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertą bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverą fino in cielo
ciņ che stava sopito sulla tua anima.

E' in te l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda.

Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi maestri delle navi.
Come quelli sei alta e taciturna.
E di colpo ti rattristi, come un viaggio.

Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono
gli uccelli che dormivano nella tua anima.


XV

Mi piace quando taci perchč sei come assente,
e mi ascolti da lontano,e la mia voce non ti tocca.
Sembra che si siano dileguati i tuoi occhi
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Siccome ogni cosa č piena della mia anima
tu emergi dalle cose, piena dell'anima mia.
Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima,
e assomigli alla parola malinconia.

Mi piace quando taci e sei come distante.
Sembri lamentarti, farfalla che tuba.
E mi ascolti da lontano e la mia voce non ti giunge:
lascia che io taccia con il silenzio tuo.

Lascia che ti parli anche con il tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e stellata.
Il tuo silenzio č di stella, cosģ lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perchč sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Poi basta una parola, un sorriso.
E sono felice, felice che non sia vero.


XVIII

Qui io ti amo.
Tra pini scuri si srotola il vento.
Brilla fosforescente la luna su acque erranti.
Passano giorni uguali, inseguendosi l'un l'altro.

Si dirada la nebbia in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.

O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte mi alzo all'alba e persino la mia anima č umida.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo č un porto.
Qui io ti amo.

Qui io ti amo e invano l'orizzonte ti occulta.
Ti sto amando anche in mezzo a queste cose fredde.
A volte vanno i miei baci su quelle navi gravi,
che corrono sul mare dove non arriveranno.
Mi vedo gią dimenticato come queste vecchie ąncore.

Sono pił tristi le banchine quando ormeggia la sera.
Si stanca la mia vita inutilmente affamata.
Amo quel che non ho. Tu sei cosģ distante.
La mia noia lotta con lenti crepuscoli.
Ma poi giunge la notte e inizia a cantarmi.
La luna proietta la sua pellicola di sogno.

Mi guardano con i tuoi occhi le stelle pił grandi.
E poichč io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie metalliche.


XIX

Bimba bruna e flessuosa, il sole che fa la frutta,
quello che riempie il grano, quello che piega le alghe,
ha fatto il tuo corpo allegro, i tuoi occhi luminosi
e la tua bocca che ha il sorriso dell'acqua.

Un sole nero e ansioso si attorciglia alle matasse
della tua nera chioma, quando allunghi le braccia.
Tu giochi con il sole come un ruscello
e lui ti lascia negli occhi due piccoli stagni scuri.

Bimba bruna e flessuosa, nulla mi avvicina a te.
Tutto da te mi allontana, come dal mezzogiorno ...
Sei la delirante gioventł dell'ape,
l'ebbrezza dell'onda, la forza della spiga.

Eppure il mio corpo cupo ti cerca,
e amo il tuo corpo allegro, la tua voce disinvolta e sottile.
Farfalla bruna dolce e definitiva
come il campo di grano e il sole, il papavero e l'acqua.


XX

Posso scrivere i versi pił tristi stanotte.

Scrivere, per esempio. "La notte č stellata,
e tremano, azzurri, gli astri in lontananza".

E il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi pił tristi stanotte.
Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.

In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi pił tristi stanotte.
Pensare che non l'ho pił. Sentire che l'ho persa.

Sentire la notte immensa, ancor pił immensa senza di lei.
E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.

Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte č stellata e lei non č con me.

Questo č tutto. Lontano, qualcuno canta.
Lontano.
La mia anima non si rassegna d'averla persa.

Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non č con me.

La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d'allora, gią non siamo gli stessi.

Io non l'amo pił, č vero, ma quanto l'ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.

D'un altro. Sarą d'un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

Ormai non l'amo pił, č vero, ma forse l'amo ancora.
E' cosģ breve l'amore e cosģ lungo l'oblio.

E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d'averla persa.

Benchč questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.



Ciao nga Dido dhe "lexoni vetem letersi te vertete"

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Mesazh i vjetėr 27 Tetor 2003 12:35
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botaed
Anetar i regjistruar

Regjistruar: 05/01/2003
Vendbanimi: londer angli
Mesazhe: 190

E KE ZGJAT PAK APO JO?

PO ME DUKET SE E KE ZGJAT PAK SI SHUM APO JO?

__________________
E MARTE 8 QERSHOR 2004
DITA ME E ZEZE NE HISTORNE E POLITIKAVE NDERKOMBETARE.

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Mesazh i vjetėr 27 Tetor 2003 14:05
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qershor13
Vagabonding

Regjistruar: 05/02/2003
Vendbanimi: Rio
Mesazhe: 2547

Nje teme e tille per poezite e Pablo Nerudes eshte hapur te nenforumi gjuha spanjolle.Poezite jane ne versionin origjinal ,spanjisht.

Me respekt qershor13

__________________
Lo scopo della nostra vita č di servire la Forza che ci ha creati,e dalla cui misericordia o approvazione dipende il nostro stesso respiro,servendo con lealtą le Sue creature.Questo significa amore,che dovrebbe sostituire l'odio che si vede ovunque.

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Mesazh i vjetėr 27 Tetor 2003 14:09
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darke
Syri i Natės

Regjistruar: 24/08/2003
Vendbanimi: night
Mesazhe: 2545

Dido, why you don't post the Neruda's poems in albanian language? ... i would like to know how they sound in "shqip"

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Mesazh i vjetėr 12 Nëntor 2003 02:28
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briseide
Shtrige

Regjistruar: 12/02/2007
Vendbanimi: Rrefime memece
Mesazhe: 4388

Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.

Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.

Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia

e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di QuitratĆŗe.

__________________
I had seven faces,Thought I knew which one to wear...

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Mesazh i vjetėr 28 Mars 2008 02:32
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briseide
Shtrige

Regjistruar: 12/02/2007
Vendbanimi: Rrefime memece
Mesazhe: 4388

Saprai che non t'amo e che t'amo

Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita č in due maniere,
"la parola č un'ala del silenzio",
il fuoco ha una metą di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.

__________________
I had seven faces,Thought I knew which one to wear...

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Mesazh i vjetėr 14 Maj 2008 23:30
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